Rionero in Vulture 27 ottobre 2009 alle 17:02:00
E' stato presentato oggi martedì 27 ottobre, il progetto archeologico "Da Torre degli Embrici al Vulture" e il consuntivo del lavoro di indagine e di scavi realizzato nell'estate 2008 e in quella 2009. I risultati confermano le teorie sottoposte all'attenzione della Civica Amministrazione di Rionero in Vulture dal Prof. Richard FLETCHER dell'Università di Alberta (CANADA).
Sul Progetto, elaborato dal Prof. Fletcher e autorizzato dalla Sovrintendenza, si è appuntata l'attenzione e l'interesse della Giunta di Rionero in Vulture, presieduta dal Sindaco Antonio PLACIDO, che con la collaborazione del PIT Vulture - Alto Bradano ha investito risorse ed energie per la sua realizzazione.
Alla fine di due cicli trimestrali di indagine e di scavi si può verificare, con soddisfazione, la lungimiranza di quanti vi hanno creduto e di quanti hanno permesso, e dunque autorizzato e sorvegliato, i lavori.
I risultati, infatti, sono andati oltre ogni più ottimistica previsione, (ai 23 siti di interesse rilevati nel 2008 si sono aggiunti i 40 rinvenuti negli ultimi mesi) e interessano un'area che va ben oltre il territorio di Rionero in Vulture, che comunque rappresenta il nucleo più importante, tanto da poter far sostenere che nell'immediato futuro ben si può e si deve allargare, coerentemente, la ricerca a tutta l'enclave che dalle falde del Vulture si estende ad Atella e alla sua Fiumara e toccando Ruvo del Monte rientra per interessare le frazioni di Monticchio e l'Ofantina attraverso percorsi e insediamenti che fanno attendibilmente pensare alla esistenza di una vera e propria "Frontiera di Lucania".
La specificità del progetto, nato da una costola degli scavi della Villa Romana di Torre degli Embrici, infatti, consiste nell'asserzione, oggi confermata da dati concreti dei siti individuati, che il Vulture, soprattutto nei territori appena citati, era la sede del più importante insediamento di LUCANI nella parte Nord della Regione, e come essi, pre-romani, abbiano, proprio come si confà, a gente di frontiera, assolto alla funzione di cerniera con i Dauni negli scambi commerciali, "culturali" e negli interventi conflittuali prima di diventare dominio dei Romani, di cui furono sempre fieri e tenaci antagonisti ed oppositori, e diventare a loro volta testimonianza della civiltà di questi ultimi.
Il progetto ideato e diretto dal Prof. Fletcher, ha registrato, nel corso delle due campagne, la presenza di 50 archeologi provenienti da diverse parti del mondo (Australia, Canada, Norvegia, U.S.A, Inghilterra, Israele, Libano, Sud Africa, Grecia, Scozia).
Nell'immediato futuro l'Amministrazione si farà carico di realizzare, col patrocinio della Sovrintendenza e di altri Enti, una prima pubblicazione, curata dal Prof. Fletcher, sui risultati del lavoro fin qui svolto.
Dunque un investimento di fiducia e di impegno economico e di risorse da parte della Amministrazione Comunale fermamente motivata a proseguire sul cammino iniziato per gli indubbi ritorni di carattere storico e culturale delle scoperte e per il coinvolgimento che tutto la comunità finirà per profondere nel prosieguo dei lavori.
Ma anche tanta lungimiranza da parte della Sovrintendenza che con la presenza assidua del Dott. Antonio De Siena e della Dott.ssa Rosanna Ciriello, ha permesso di scrivere, per questa parte del Vulture, questa pagina che certamente è solo la prima di un libro che ci si augura voluminoso e ricco di importanti risultati.
L'Amministrazione Comunale
In allegato la relazione del Prof. Fletcher
Allegato:Relazione_Oct_2009.pdf |