Circola insistentemente in questi giorni la notizia di una direttiva dei vertici nazionali del Corpo Forestale dello Stato che, nel quadro della razionalizzazione dei suoi presidi territoriali, sopprimerebbe le sedi dei Distretti di Rionero in Vulture e Lagonegro ed i Comandi di Stazione di Ripacandida, Pescopagano e Palazzo San Gervasio.
Il Distretto del Corpo Forestale dello Stato di Rionero, sorto alla fine degli anni ’50, ha per decenni servito un’area territoriale vasta che dal Vulture si estendeva all’Alto Bradano ed all’Alta Irpinia.
Fino alla nascita delle Comunità Montane, il Distretto ha gestito al servizio di tutta quest’area anche le sistemazioni idraulico – forestali e, in epoche più recenti, ha comunque svolto, per l’intero territorio, compiti di protezione civile con particolare riferimento alla prevenzione degli incendi.
L’area del Vulture è, obiettivamente, situata al crocevia di Puglia e Campania: Regioni dalle quali sovente prendono le mosse traffici che necessitano di controlli rigorosi e vigilanza adeguata anche in considerazione delle peculiarità degli equilibri ambientali di questa parte della Regione (bacino idrominerario), come risulta anche dalle numerose indagini aperte dalla Procura della Repubblica.
Se il presidio di Rionero venisse meno (con le sue funzioni di coordinamento, indirizzo e controllo) resterebbero in piedi soltanto i Comandi di Stazione di Rionero, Melfi e San Fele, con un presidio operativo ridotto a poche decine di agenti.
Non altrettanto accadrebbe nel Lagonegrese dove la presenza operativa attuale è già stata fortemente incrementata per effetto dell’istituzione dell’area protetta della Val d’Agri che si aggiunge a quella già esistente del Pollino.
Ecomafie e crimini ecologici sono, purtroppo, fenomeni sempre più largamente diffusi e di drammatica attualità anche presso quest’area, che non può essere privata di un presidio che è appena sufficiente a garantire una vigilanza adeguata.
Si invitano Provincia e Regione a sostenere la protesta dei Sindaci del Vulture perché non si compia quest’ulteriore atto di impoverimento del nostro territorio, che avrebbe il significato inquietante ed inequivocabile di un allentamento dell’indispensabile azione di contrasto di avventurieri di ogni risma e criminali di professione.
Antonio PLACIDO
– Sindaco del Comune di Rionero in Vulture
Roberto TELESCA
‐ Sindaco del Comune di Atella
Rossella QUINTO
– Sindaco del Comune di Acerenza
Nicola VERTONE
– Sindaco del Comune di Banzi
Giuseppe MECCA
– Sindaco del Comune di Barile
Francesco MASTRANDREA
– Sindaco del Comune di Forenza
Pasquale VERTULLI
– Sindaco del Comune di Genzano di Lucania
Fabrizio CAPUTO
– Sindaco del Comune di Ginestra
Antonio ANNALE
– Sindaco del Comune di Lavello
Antonio MASTRODONATO
– Sindaco del Comune di Maschito
Rocco PAPPALARDO
– Sindaco del Comune di Oppido Lucano
Federico PAGANO
– Sindaco del Comune di Palazzo S. Gervasio
Michele SONNESSA
– Sindaco del Comune di Rapolla
Giuseppe ANNUNZIATA
– Sindaco di Ripacandida
Gerardo FASANELLA
– Sindaco del Comune di San Fele
Bruno TAMBURRIELLO
– Sindaco del Comune di Venosa