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GIORNATA DELLA MEMORIA PER NON DIMENTICARE
Rionero in Vulture 25 gennaio 2013 alle 13:13:00

La ricorrenza internazionale del "Giorno della Memoria" quest'anno ricorda sessant'otto anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e dalla fine della Shoah.

È doveroso istituzionalmente RICORDARE per NON DIMENTICARE affinché l'umanità colga la necessità di edificare insieme la Pace con la Persona ed i suoi diritti al centro delle politiche mirate all'affermazione della dignità di ciascuno. Anche a Rionero in V. tutti e soprattutto nell'ambito scolastico ebbene riflettere anche attraverso  la narrazione dei fatti storici, su quanto è accaduto al popolo ebraico, ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.


Con la legge del 20 luglio 2000, la Repubblica Italiana ha istituito il Giorno della Memoria e nel primo articolo riconosce il 27 gennaio come data simbolica per "ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".


Fu proprio  il 27 gennaio 1945 che i soldati dell'Armata Rossa abbatterono i cancelli di Auschwitz e liberarono i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista. Le truppe liberatrici, entrando nel campo di Auschwitz-Birkenau, scoprirono e svelarono al mondo intero il più atroce orrore della storia dell'umanità: la Shoah.


Auschwitz fu uno dei più terribili campi di sterminio dove morirono quattro milioni di persone. Si trovava a circa 70 km a ovest di Cracovia nella Polonia meridionale. Il lager era molto grande e aveva oltre 40 campi dipendenti. Le torri di guardia con le mitragliatrici all'entrata del campo e una barriera di filo spinato in cui passava la corrente elettrica impedivano ai prigionieri di scappare. Il solo toccarla poteva causare una paralisi mortale.


Sempre all'entrata si trovava una betulla ed un'aiuola ben curata, in netto contrasto con le cose terribili che accadevano in quel luogo. Vicino a quella betulla i prigionieri sostavano vestiti per l'ultima volta con le proprie vesti, e qui il guardiano di servizio (Blochführer) controllava lista alla mano, il loro numero, chiamandoli ancora con il proprio nome. Davanti alla pianta vi passarono centinaia di migliaia di uomini e di donne che rappresentavano i cittadini di tutti i paesi europei occupati dagli hitleriani. Di loro se ne salvò solo qualcuno. Dalla fine degli anni '30 al 1945 in Europa furono deportati e uccisi circa sei milioni di ebrei. La legge che istituisce il Giorno della Memoria cerca di prendere in carico il ricordo tremendo di quanto è accaduto e la responsabilità preventiva della nostra comunità e di quella europea in generale nei confronti del futuro.


Lo scopo indicato dalla legge nell'articolo 2, è proprio quello di "conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere".


Primo Levi, il grande scrittore italiano deportato e sopravvissuto al lager di Auschwitz,  ha scritto che ogni qualvolta si pensa che uno straniero, o un diverso da noi è un nemico, si pongono le premesse di una catena al cui termine c'è il Lager, il campo di sterminio.


A proposito del genocidio del popolo ebraico, ne "I sommersi e i salvati" lo scrittore affermò: "È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire".


Una delle più vergognose vicende della storia umana,dunque, avvenuta durante la seconda guerra mondiale. Il regime nazista di Hitler, fin dal 1933, e quello fascista di Mussolini , dal 1938, condussero nei confronti delle persone ebree una vera persecuzione. In un primo momento furono create le “leggi razziali” che, rendendo intollerabili le condizioni di vita delle persone ebree, cercarono di spingerle verso un esodo definitivo all'estero. Poi, mentre si svolgeva la seconda guerra mondiale, gli ebrei vennero isolati e concentrati nei ghetti.


All'inizio del 1942 venne, infine, varata la “soluzione finale del problema ebraico”. Un piano agghiacciante di sterminio che prevedeva la deportazione degli ebrei di tutti i paesi occupati nei lager e la loro uccisione.


Il Presidente del Consiglio Comunale


Maria M. PINTO


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